5.5 milioni di bambini sono invisibili al mondo

Ogni anno nel mondo 5 milioni e mezzo di neonati nascono e non sopravvivono il tempo sufficiente per lasciare traccia di sé e della propria esistenza. Questo è il dato terribile che emerge dalla recente ricerca pubblicata su Lancet “Every Newborn Series” dove si legge che questo enorme numero di bambini non viene registrato, né alla nascita né al decesso, in alcuna maniera: bambini talmente fragili e da essere invisibili al mondo.

“Una vergogna che non può più passare sotto silenzio”. Questo il grido lanciato dalla pubblicazione: “il fatto di non essere iscritti in nessun registro fa riflettere su una verità terribile: agli occhi del mondo queste morti sono inevitabili e quindi in un certo senso accettabili” dice Joy Lawn direttore del March Center alla London School of Hygiene & Tropical Medicine.

Secondo i dati raccolti grazie al contributo di Save The Children e di decine di centri ricerca in tutto il mondo, ogni anno muoiono circa 3 milioni di neonati cui bisogna aggiungere più di 2 milioni e mezzo di bambini nati morti e quasi tutti rimangono privi di qualsiasi forma di registrazione.

Un bambino su tre non riceve il certificato di nascita prima del suo primo compleanno. Questi 5.5 milioni di neonati all’anno non ricevono né registrazione alla nascita né certificato di morte e questa mortalità infantile viene imputata alla fatalità, mentre a tutti gli effetti per la maggior parte sarebbe imputabile a cause prevedibili quali parto prematuro, complicazioni durante il parto o infezioni.

Se da una lato l’obiettivo delle Nazioni Unite del Millennium Goal, che riguarda la riduzione della mortalità infantile al di sotto dei 5 anni, ha fatto dei progressi negli ultimi 10 anni, dall’altro non è corrisposto un egual progresso nella riduzione della mortalità neonatale. Oggi infatti all’interno della mortalità infantile, la percentuale dei neonati pesa per il 44% rispetto al 36% del 1990.

Every Newborn Action Plan ha l’obiettivo di delineare un campo di azione a livello globale e di singolo Paese per porre fine alla mortalità infantile prevedibile entro il 2035, a sostegno del movimento Every Woman Every Child delle Nazioni Unite. Questo piano di azione farà inoltre progredire gli standard di qualità delle cure e una corretta misurazione di nascite e morti, oltre ad una copertura più programmatica grazie a maggiori investimenti con risultati più misurabili

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